I media al tempo di Mussolini e di Tucci: le veline al servizio dell'Impero
La politica di Mussolini verso la Gran Bretagna durante il Ventennio divenne sempre più definita e si può leggere attraverso i “comunicati di servizio” alla stampa: il Duce sperava che l’Impero Britannico crollasse e che l’Impero fascista — perché no? — potesse sostituirsi a esso.
Dal Ministero della Stampa e della Propaganda, di cui furono ministri il genero di Mussolini, il Conte Galeazzo Ciano de Cortellazzo e Buccari dal 1935 al 1936, e Dino Alfieri fino al 1937 – e, per loro tramite, di cui fu artefice Mussolini — cominciarono ad arrivare ai quotidiani le famose “veline”.
Queste erano delle note di servizio su carta velina rosata, giallina o bianca che ordinavano quello che dovevano pubblicare e quello che era proibito, la lunghezza degli articoli e i titoli. Il “comunicato di servizio per l’estero” sulla velina del 13 giugno 1939, per esempio, era chiaro e coinciso:
Ignorare la Francia. Al contrario, sempre ed in ogni modo criticare l’Inghilterra. Non considerare buono niente che viene da quel paese.
Domandina: ma secondo te cosa potrebbero svelare i diari della Petacci sul rapporto Duce e Inglesi? Ho letto, qualche anno fa e non ho più avuto il tempo di documentarmi, che vari storici avanzavano ipotesi su un possibile accordo di Mussolini con gli Inglesi all'ombra della politica ufficiale. .:.
hermansji, francamente non ne so niente.
meglio parlare di gayda o di emiliano? boh…prendo spunto dalla gustosa velina che ci hai ricordato e segnalo che, senza arrivare agli insulti contro la perfida albione, anche la francia, nel 1939, non veniva risparmiata. gayda, appunto, del giornale d'italia, dà alle stampe, nel 1939, "italia e francia" un libello di un certo successo, credo (io ho la sesta edizione…); dice dell'imperialismo francese che è "espressione del capitalismo sfruttatore" (vero!) , è "scarso di uomini bianchi" e altera in un "disordinato meticciato" l'individualità nazionale. caspita, sembra di leggere le parole di Cioran di molti decenni dopo…
Dedev, davvero! D'altronde, Mussolini stava molto attento a non mischiare italiani e "colonizzati".
[...] Ultimo weekend per il Festival di Cannes in mezzo alle polemiche e le proteste. La civile Francia, la Francia liberale patria di molti rifugiati politici nostrani, la Francia multietnica e dall'antica democrazia non vuole ammettere che la colonizzazione francese in Africa è stata una delle più brutali del mondo. [...]