La Cina e l'edizione cinese di Indo-Tibetica
Un gentile lettore mi scrive:
Sono appassionato da sempre di Tibet e di Tucci. In Tibet sono stato una decina d’anni fa. Ho saputo di recente che ISIAO ha contribuito a realizzare l’edizione cinese di Indo Tibetica (io sono alla ricerca dell’originale da anni). Trovo curioso che se ne sia realizzata una nuova edizione per la Cina, che in fondo è la maggiore responsabile della perdita di una parte del patrimonio artistico del Tibet, ma non ancora per l’Italia. A Kathmandu ho visto persino un’edizione indiana anche se la stampa era davvero povera.
A suo parere, perché non esiste ancora una nuova versione italiana di Indo Tibetica?
Ritiene che se venisse realizzata potrebbe trovare un suo pubblico o resta un’opera per addetti ai lavori?
Tucci resta un personaggio scomodo che si preferisce dimenticare? [...]
Questa la mia risposta:
Come mai si interessa così tanto a Tucci, se posso saperlo? Io ho comprato l’edizione originale di Indo-tibetica a svendita all’università di Harvard, avevano un doppione. La riedizione italiana è costosa e forse inutile, molte cose sono sorpassate. Ma molte cose ancora valide. Ma sono tanti libri sa? E produrre libri costa moltissimo, e ancora di più costa la distribuzione. Per l’edizione cinese forse il governo cinese avrà contribuito o forse, più probabilmente, l’ISIAO vorrà compiacerlo. [...]
Tucci è un personaggio molto, molto scomodo.
E voi che ne pensate? Perché tradurre un libro di arte tibetana proprio in cinese – e perché non ripubblicarlo in italiano?
E' la prima volta che leggo questo blog e lo trovo molto interessante, non conoscevo Tucci. perché non ci insegnano niente a scuola e all'università?
Perché fu uno scienziato molto scomodo, ecco eprché. Se vedi altri post in questo blog capisci quello di cui parlo.
Trovo più che comprensibile l'edizione in cinese di Indo Tibetica, che tra l'altro si inserisce in un momento di grande e sempre più diffuso interesse, presso i Cinesi, per il Tibet in generale e per il buddismo tibetano in particolare. Con buona pace di chi è ancora convinto che un popolo di quasi un miliardo e mezzo di persone sia formato solo da stolidi iconoclasti. Nessuna meraviglia quindi: sapete chi sono i maggiori lettori di testi sui pellerossa? Gli statunitensi, i discedenti di quelli che li hanno trucidati… Cordiali saluti
Concordo Nico, in tutto.
Mi spiace se il commento si vede solo ora ma ho dovuto metterli in moderazione dopo la storia dello slargo intitolato a Tucci e la polemica politica.
Credi che una riedizione di Indo-Tibetica potrebbe avere un discreto interesse.Io sono stato in Tibet, Nepal e Ladhak e I libri di Tucci sono stai la base delle mie informazioni.
Il mio interesse per il grande Tucci risale ai miei studi di Filosofia ed alla mia Tesi "La dottrina della salvezza in Buddha", per la quale sono altresì tributario della lode e dignità di stampa alle impareggiabili opere del Prof. Tucci, quali: "Storia della filosofia indiana" e il raro (edizione Principato, Milano, 1940) "Forme dello spirito asiatico". Mi sembra quindi molto "provinciale", autolesionistica e miope l'avversione (di chi? perché?) verso un italiano di chiara fama internazionale. Infine, memore del "diffida dei greci quando portano doni…" (il bel cavallo avanti all'ingresso di Troia…), credo molto sospetto l'interesse attuale dei Cinesi dopo oltre mezzo secolo di massacro della cultura e della società tibetana, quando è evidente lo scopo di cancellarne letteralmente tutta l'etnia scaricando vagonate di pur bravi cittadini cinesi immigrati ogni giorno a Lhasa. Per chi ha interesse a ri-scoprire l'humus tucciano, segnalo l'eccellente "Segreto Tibet", Corbaccio, 1998 di Fosco Maraini, un vero e prorio classico del libro di viaggio (illustratissimo, con rare foto di monasteri ed opere d'arte buddhista ormai distrutte…) che vede nella coppia Maraini fotografo e cronista-Tucci sapiente guru, un singolare connubio che combina la scienza dell'etnologo e dell'archeologo alla cronaca di viaggio: ciò alla vigilia dell'invasione "liberatrice" cinese del 1949.
Salve a tutti, Tucci per me è stato il principale riferimento come autore nelle ricerche per informazioni sulla Cultura Indo-Tibetana. Ho quasi tutte le pubbliocazioni, naturalmente non ho trovato l'Indo.Tibetica. Ho avuto la fortuna di visitare Tibet e regioni del Nord dell'India ( Ladakk, Zanskar) e con me avevo i libri di Tucci. Proviamo ad unire le fprze, chissà che non si riesca a smuovere qualcosa.Io nel mio piccolo mi metto a disposizione , se altri si vogliono aggiungere , meglio. Laghielò. Meneghello maurizio