Giuseppe Tucci e il Duce
Una dittatura o un regime autoritario non possono sopravvivere a lungo basandosi solo sul terrore, sulla forza, sull’imposizione e sulla repressione. Hanno bisogno di dare qualcosa in cambio della soppressione delle libertà individuali: devono migliorare le condizioni collettive e devono creare e forgiare dei sogni, delle speranze, una fede.
Per questo il primo atto di una dittatura è impossessarsi dei media e controllare gli intellettuali: perché utilizza la propaganda per far accettare, sotto forma di ideali, la visione e il volere di un’unica persona o di una ristretta oligarchia.
Gli intellettuali costano perché la ricerca costa: per questo il Duce promosse la cultura sotto ogni suo aspetto e seppe ricompensare molto bene gli studiosi che lavoravano per lui. Per questo, tramite Gentile, il Duce ricompensò molto bene Tucci e gli finanziò molte missioni, con grande larghezza di mezzi.
[...] Enrica Garzilli su Il Fatto Quotidiano. In India il film Aarakshan è stato vietato in tre stati, prima di tutto dal ministro Mayawati Kumari signora degli elefanti, per alcuni dialoghi contro la legge delle quote riservate alle classi svantaggiate (come le nostre famose e mai rispettate “quote rosa”) e i Dalit. E in India si apre il dibattito sul rapporto fra intellettuali e politica. Quello che ha sollevato tante questioni sul ruolo avuto nel fascismo di due giganti della cultura come Giovanni Gentile e Giuseppe Tucci. [...]