La missione incivilitrice dell’Europa (1)
È del 1940 Forme dello spirito asiatico, in cui Tucci pubblicò tredici articoli, di cui alcuni già usciti in precedenza, pur con qualche modifica.
Per esempio, l’articolo «Tradizione e riforma nell’India» ampliava «Tradizionalismo e innovatori nella letteratura dell’India» del 1927.
La modesta Italietta provinciale guarda all'Asia
Per capire perché Mussolini finanziò lautamnente le esplorazioni in Asia di Tucci basta ripensare alle parole che scrisse Gentile nel 1937:
L’Italia, ormai all’avanguardia di questa Europa conscia della sua provvidenziale missione, da che il Fascismo, creando l’Impero,
Le meravigliose avventure in Tibet e in Nepal
La cosa più importante che ha fatto Tucci sono le sei esplorazioni del Tibet e le cinque (o forse sei) del Nepal, in tempi in cui questi paesi erano molto difficili logisticamente e politicamente.
"L'opportunismo metafisico e cosmico di Tucci" - Fosco Maraini
Maraini, che ebbe per decenni un rapporto molto tormentato col maestro, del quale ho parlato più volte, fece su di lui un ritrattino non molto edificante in Segreto Tibet:
Questi giorni
Qualcuno mi ha chiesto perché da un po’ di giorni non pubblico niente su Giuseppe Tucci, le sue imprese o i personaggi che lo accompagnarono. Il motivo è semplice: sto finendo di scrivere un libro.
Un libro importante, sul quale sono anni che lavoro, con migliaia di documenti inediti in italiano, in inglese, in sanscrito, in tibetano, in francese, in nepali. Contiene anche la corrispondenza inedita che mi ha mandato il senatore Giulio Andreotti.
Sto ricostruendo anche la politica italiana in Asia durante il periodo fascista e i sogni di Mussolini.
Quindi, cari voi tutti che mi seguite, abbiate pazienza. Ricomincerò a scrivere presto, lo prometto.
Il mio libro sulla politica italiana in Asia da Mussolini a Andreotti
Da alcuni giorni non aggiorno queste mie riflessioni su Tucci e la politica culturale italiana in Asia. Infatti ho saputo dalla mia casa editrice che la data del libro di storia in preparazione, quello per cui ho ricostruito la politica culturale fascista e democristiana in Asia, è stata spostata dall’autunno agli inizi di gennaio.
Grandi fatiche per consegnare il dattiloscritto in primavera, dopo le vicissitudini (che vi racconterò, da scriverci un altro libro!) varie per trovare un editor valido, e poi questa notizia! Ma dicono che le case editrici hanno i loro tempi e, soprattutto, la loro programmazione.
Quindi, racconterò sempre la storia del nostro studioso, così essenziale per la storia della politica culturale asiatica, ma con calma, quando mi sono sbollite un po’ il fastidio e la rabbia.
Tucci e l'amicizia
Nella vita non c’è scelta: o si è amici o nemici. Che poi è la strada dei forti; non quella falsa cortesia che in Europa tutti avvolge come in un sudario, un conformismo senza schiettezza e senza reciproca fiducia, nella quale i rapporti si rarefanno per liquefarsi in un calderone di menzogne.
Così diceva Tucci negli anni Cinquanta, seguendo il vecchio credo di Mussolini e quello del suo maestro, Formichi, che si dichiarava senza